L’associazione è nata con la precisa volontà di legare il nome di Federico esclusivamente a qualcosa di positivo e costruttivo. Quello che ci siamo prefissi di fare è di utilizzare la cultura come veicolo per sensibilizzare sul tema della giustizia e per promuovere la richiesta di introduzione del reato di tortura nel codice penale itailano.
In questi primi mesi abbiamo quindi realizzato, promosso e sostenuto iniziative culturali che è nostra opinione siano compatibili con le nostre intenzioni; abbiamo anche creato una rete di contatti con altre associazioni con intenti e sentimenti simili ai nostri e con le altre famiglie che affrontano percorsi di cronaca e giudiziari del tutto simili al nostro.

Il primo grande evento è stato il primo concerto all’ippodromo di Ferrara in corrispondenza del settimo anniversario della scomparsa di Federico. La giornata di musica ha visto 50 musicisti esibirsi, alternati da ospiti che in questi anni hanno dimostrato affetto e solidarietà a Federico e alla sua famiglia: Filippo Vendemmiati (regista del docu-film “È stato morto un ragazzo”, Luigi Manconi (Parlamentare e Autore del libro “Quando hanno aperto la cella”), Francesca Boari (Autrice del libro “Aldro”), Italo Di Sabato, Stefania Zuccari (Comitato Madri di Roma), Lucia Uva (sorella di Giuseppe Uva), Ilaria Cucchi (sorella di Stefano Cucchi), Fabio Anselmo (Legale delle famiglie Aldrovandi, Cucchi, Uva, Ferulli, Bianzino, Diaz), Checchino Antonini (giornalista), Cinzia Gubbini (giornalista), Dean Buletti (giornalista).

Nell’ottobre 2012 l’associazione ha partecipato all’organizzazione della prima tappa della mostra fotografica di Claudia Guido “Licenza di Tortura” in occasione del festival di internazionale a Ferrara. Il progetto fotografico chiede l’introduzione del reato di tortura raccontando le famiglie di vittime che hanno subito abusi da parte delle forze dell’ordine. La mostra è itinerante, le tappe nei mesi seguenti sono state: Bologna, Soliera (Modena). Le future: Brescia, Trieste, Urbino, Terni e altre in organizzazione.
In occasione di ogni inaugurazione è stato organizzato un dibattito che ha visto di volta partecipare l’associazione in prima linea spesso affiancata da Amnesty International.
In queste occasioni è stato possibile firmare la petizione lanciata da Amnesty per l’introduzione del reato di tortura.

In contemporanea con la mostra fotografica abbiamo presentato la prima teatrale dello spettacolo “La donna che guarda le stelle” scritto da Elisa Lolli e ispirato a Patrizia Moretti e alla vicenda di Federico. La compagnia teatrale “Vetrosi” sta girando l’Italia con questo spettacolo di grande spessore sia emotivo che culturale. Il finale, positivo e aperto alla speranza è perfettamente in linea con la nostra filosofia.

Patrizia Moretti, presidente dell’associazione ha partecipato come ospite al Festival Cinema e Diritti Umani di Napoli organizzato dall’associazione “Cinema e Diritti” in cui è stato proiettato il documentario che racconta la vicenda di Federico.

Come succede da anni oramai, il film “È stato morto un ragazzo” continua il tour in tutto il organizzato di volta in volta da associazioni, centri sociali di tutta italia, scuole, università. Sono numerose le date in cui siamo stati presenti potendo partecipare a dibattiti seguenti la proiezione del film.
Stesso programma per il film di Adriano Chiarelli “Nei secoli fedele” in cui si narra la storia di Giuseppe Uva e per il libro dello stesso autore “Malapolizia”. In particolare siamo stati presenti alla prima del film a Roma e alla presentazione del libro a Ferrara.

Nel dicembre 2013 Amnesty ha organizzato a Verona presso il Polo Didattico Universitario “G. Zanotto” il convegno: “Le radici dei diritti: la libertà personale è inviolabile”, fra i temi trattati: la scuola Diaz, i casi Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e altri abusi delle Forze dell’Ordine.

Diverse sono le manifestazioni cui abbiamo partecipato, in particolare abbiamo organizzato di recente un sit-in a Ferrara in risposta alle azioni offensive e recidive del Coisp sindacato di Polizia che per un mese intero ha manifestato solidarietà ai poliziotti pregiudicati per l’omicidio di Federico. Il sit-in assolutamente pacifico ha visto una forte partecipazione dai cittadini Ferraresi ma anche da persone di altre città che hanno voluto portare la propria solidarietà.