Il 15 febbraio 2014 siamo scesi in piazza a Ferrara, queste le motivazioni della manifestazione:
“Fin da bambino e da adolescente la violenza fisica mi ha sempre turbato; addirittura con una scena forte ma di finzione nei film alla tv, capitava che cambiassi canale. Provavo un senso di fastidio sapendo che erano cose che potevano succedere davvero. Non riuscivo a concepire il perché una persona arrivasse ad usare le sue mani, i suoi piedi, la sua ferocia per fare del male a un’altro essere vivente. Mi dicevo: “che senso ha?” Oggi io penso che chi usa la forza in maniera consapevole e provocando dolore senza pentirsene è una persona deviata e non si merita comprensione da nessuno. Mio fratello è morto a pugni, calci e manganellate per mano di 4 violenti in divisa non pentiti. Tali responsabili riprendono il loro lavoro dopo una condanna di omicidio. La domanda è sempre la stessa: che senso ha?”
Questo scriveva Stefano Aldrovandi.
Con questo spirito torniamo in piazza.
- per chiedere la destituzione dei 4 poliziotti condannati (per omicidio colposo) per la morte di Federico Aldrovandi;
- per chiedere l’introduzione del numero identificativo – per gli appartenenti delle forze dell’ordine;
- per chiedere l’introduzione del reato di tortura.
Fotografie di Claudia Guido