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_CLA8647Ecco le parole di Andrea Boldrini al concerto “Musica per Federico 2014”:
“Sono passati 9 anni dalla morte di Aldro, ce ne sono voluti sette per vedere la conclusione del processo con la condanna definitiva per i quattro agenti che l’hanno ammazzato. 
Nonostante questo processo, una forte attenzione mediatica, interventi politici dediche artistiche di ogni forma, in questi anni il clima è cambiato solo apparentemente le vittime in seguito ad interventi delle forze dell’ordine continuano a non avere la giustizia che meritano. L’ultimo venti giorni fa a Napoli, Davide Bifolco aveva 16 anni ed è morto trafitto da un proiettile esploso da un carabiniere, prima di lui magherini a Firenze uva a varese cucchi a roma ferrulli a Milano e tanti altri. 
Questa è la dimostrazione che da nord a sud il problema non è la condizione sociale o lo stile di vita di una persona ma l’incapacità di gestire situazioni a volte nemmeno particolarmente complicate. 
Dopo questi nove anni abbiamo capito che i processi sono importanti ma non sono sufficienti, è necessario che cambi la cultura politica relativa agli interventi per le strade, nelle carceri e nelle caserme. 
Siamo stanchi di ricevere solidarietà quando Patrizia e Lino vengono offesi pubblicamente senza ottenere nessun cambiamento concreto. Chiediamo alla politica di dare gli strumenti: numeri identificativi per le f.d.o, introduzione di una nuova legge contro la tortura e nuove e più chiare regole di intervento. 
Ma questo non basta, nove anni fa quando abbiamo cominciato costituendo il comitato verità per aldro eravamo in pochi, ci sentivamo il vuoto attorno, adesso le cose sono cambiate ma la battaglia non è finita, per ottenere quei risultati e perché davvero ci sia il cambiamento di cui il paese ha bisogno serve l’impegno di tutti, la nostra associazione si pone questo obiettivo perché ricordare Federico vuol dire non dimenticare tutti gli altri. 
Se volete iscrivervi all’associazione potete farlo dal sito www.federicoaldrovandi.it per contribuire alle iniziative future.”
Associazione Federico Aldrovandi